Esportazioni, la flessione per le imprese pavesi meno grave della media lombarda e nazionale

I dati forniti dal Consorzio Pavia Export. Calo contenuto grazie all’ottimo risultato delle imprese del settore agrolimentare

Una caduta tendenziale (- 11,9 per cento) leggermente meno penalizzante della media lombarda e nazionale (- 15,3 per cento), grazie all’ottimo risultato delle imprese del settore agrolimentare (+ 8,9 per cento) e alla tenuta di quelle dei comparti della moda (- 1,4 per cento) e della chimica (- 1,7 per cento). E’ il bilancio delle esportazioni delle imprese della provincia di Pavia nel primo semestre del 2020: un periodo inevitabilmente condizionato dall’irrompere sulla scena mondiale della pandemia di Covid-19. A presentare i dati e a commentare l’attuale situazione delle piccole imprese territoriali nei loro rapporti con l’estero è stato oggi, martedì 27 ottobre, Carlo Bottarelli (nella foto, ndr), presidente del Consorzio Pavia Export che conta attualmente una 50ina di realtà associate. Il futuro del Consorzio pavese, così come quello degli altri presenti sul territorio nazionale, è in discussione a causa del clima di grande incertezza che regna in Italia e nel mondo. In provincia di Pavia il sistema delle esportazioni ha tenuto grazie agli ottimi risultati dell’agroalimentare (con la punta del + 39,8 per cento nella vendita di prodotti in Germania) e del settore chimico e farmaceutico, e nonostante il crollo del metalmeccanico (- 28, 7 per cento). “E’ un quadro che potrebbe essere confermato anche nel secondo semestre del 2020 – ha concluso Bottarelli -, ma restano aperte molte incognite sul futuro del nostro Consorzio così come di diverse aziende. Siamo in preoccupante attesa di capire cosa potrà succedere una volta che sarà terminata la copertura della cassa integrazione”.