Pavia, da settembre un numero verde antiusura e antiestorsione

L'iniziativa promossa dal Comune in collaborazione con la Procura e le associazioni imprenditoriali

A partire dal mese di settembre i cittadini e le imprese pavesi potranno chiamare un numero verde per segnalare eventuali tentativi di usura ed estorsione ai loro danni. E’ l’ 800173871: si potrà chiamarlo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13. A promuovere l’iniziativa è il Comune di Pavia, in sinergia con la Procura della Repubblica, l’Asm, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pavia, la Camera di Commercio, Ance Pavia (l’Associazione dei costruttori edili), l’Ascom (l’Associazione provinciale dei commercianti) e Confartigianato Imprese Pavia. Un progetto più che mai attuale per la crisi economica legata all’emergenza Coronavirus: dal prossimo autunno, secondo le previsioni, le difficoltà potrebbero purtroppo crescere per imprese, famiglie e cittadini. L’iniziativa è stata presentata oggi, mercoledì 29 luglio, in Comune, con la firma (nella foto, ndr) del protocollo “Pavia della Legalità” da parte dei rappresentanti degli enti partecipanti (il protocollo è “aperto” e anche altre associazione potranno aderire). “Un’ iniziativa importante, che vede coinvolte la Procura e le principali realtà imprenditoriali di Pavia e della provincia – ha sottolineato il sindaco Mario Fabrizio Fracassi -. Ringrazio Angelo Rinaldi, presidente della Commissione Antimafia del Comune, per la determinazione con cui ha portato avanti questo progetto”. “L’emergenza Covid-19 – ha commentato Rinaldi – ha provocato problemi sociali ed economici. Il nostro impegno, come istituzioni, deve essere quello di tendere una mano a persone e aziende in difficoltà, affinchè non finiscano nella rete di usurai o estorsori. Vogliamo legittimare la cultura della legalità”. “Come Procura abbiamo condiviso volentieri l’iniziativa – ha sottolineato il procuratore aggiunto Mario Venditti -. Nei prossimi mesi la crisi economica rischia di acuirsi: dobbiamo evitare che qualcuno possa approfittarne utilizzando metodi che non rispettano le leggi. Il problema è presente anche sul nostro territorio: non a caso nei giorni scorsi un’azienda della provincia di Pavia è stata raggiunta da un’interdittiva antimafia firmata dal prefetto”.