Maturità 2020, l’esperienza degli studenti di Pavia

Tanta emozione per il ritorno a scuola e l'esame affrontato con la sola prova orale

Soddisfazione, naturale emozione e la consapevolezza di aver superato uno scoglio importante. Sono le sensazioni raccontate dai primi ragazzi che hanno affrontato l’esame di maturità in diverse scuole pavesi nella mattinata di mercoledì 17 giugno, giorno di avvio della temuta “matura”; tutti sono stati concordi nel dire di aver riscontrato vicinanza e sostegno nei docenti.  E’ stato il ritorno a scuola, dopo quattro mesi di didattica a distanza per l’emergenza coronavirus. Ed è stata una maturità anomala, affrontata solo con la prova orale.
“Inizialmente eravamo quasi inclini a pensare, prima di affrontare la maturità, che poteva trattarsi di qualcosa di semplificato a causa del coronavirus – ha detto Matteo Galati, il primo studente ad affrontare l’orale al Liceo Taramelli di Pavia -; con il tempo, invece, e più ci avvicinavamo alla data fatidica, abbiamo capito che doveva essere una prova strutturata con argomenti ben definiti e senza sconti. I docenti mi hanno aiutato molto durante l’esame”.  La sensazione positiva di sentirsi sempre accompagnati dai propri insegnanti è stata comune a tutti gli studenti: “I miei professori sono stati particolarmente gentili, non mi hanno messo sotto pressione e mi sono venuti incontro – ha detto Fabiana Altobelli, studentessa di Scienze Umane al Cairoli di Pavia che ha sostenuto la prova d’esame tra le 8.15 e le 9.15 di mercoledì mattina -. Tutti i protocolli di sicurezza sono stati rispettati e il tempo è davvero volato, non mi sono resa conto di aver sostenuto una prova di un’ora!”. Pesante, invece, l’anno scolastico 2019-2020: “E’ stato stressante anche se abbiamo avuto più tempo per poter studiare e per prepararci alla maturità con più concentrazione”, ha puntualizzato Fabiana. Il primo studente “maturato” ad uscire dal Cairoli è stato Gabriele Faldini, figlio del consigliere comunale Rodolfo, giunto con la moglie davanti alla palazzina con i tre cancelli di corso Mazzini ad attendere l’esito del ragazzo: “E’ stata molto più facile di quello che mi aspettavo – ha esordito Gabriele -. Ero letteralmente in ansia, ma i professori sono riusciti subito a mettermi a mio agio lasciandomi parlare e non facendomi domande troppo difficili. L’anno che abbiamo passato è stato brutto, il peggiore tra quelli vissuti al Cairoli: mi sono mancati i compagni, è stato difficile anche prepararsi con la didattica a distanza anche se i docenti hanno fatto di tutto per farci arrivare alla meta senza problemi”. (nella foto, studenti e accompagnatori fuori dal Liceo Cairoli di Pavia). (Si.Ra.)
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