Morti nelle case di riposo: la Procura di Pavia istituisce un pool di investigatori

Dovranno accertare quanti decessi siano collegabili all'epidemia di coronavirus e se ci siano state inadempienze

La Procura di Pavia ha istituito un pool di investigatori (costituito da Carabinieri, Polizia e Guardia di di Finanza) che avrà il compito di fare chiarezza sulle morti registrate nelle case di riposo della provincia dall’inizio dell’epidemia di coronavirus. Dal 21 febbraio (data del primo caso di Covid-19 registrato in Italia, a Codogno) ad oggi, sono oltre 500 i decessi avvenuti nelle Residenze per anziani del territorio. Gli investigatori della Procura avranno il compito di stabilire quante di queste morti siano effettivamente da collegare al contagio con il virus e se ci siano state inadempienze nella cura degli ospiti. Sono diverse le denunce presentate nelle ultime settimane. Gli accertamenti, che partiranno nei prossimi giorni, dovranno far luce su diversi aspetti: dalla presunta ritardata chiusura ai visitatori esterni di alcune strutture, sino all’utilizzo dello stesso personale per seguire i pazienti Covid-19 e gli anziani non contagiati. Insieme alla forze dell’ordine locali collaboreranno anche i carabinieri del Nas di Cremona. In base ai risultati del lavoro investigativo, la Procura di Pavia deciderà poi se avviare formalmente le inchieste.