“Grazie di cuore a tutti quelli che mi sono stati vicini”

La lettera di don Franco Tassone ai lettori del settimanale "il Ticino"

Sono in via di costante miglioramento le condizioni di don Franco Tassone, ricoverato al reparto di Malattie Infettive del San Matteo di Pavia dopo che è risultato positivo al coronavirus e gli è stata diagnosticata una polmonite. Don Franco ringrazia tutti coloro che gli sono stati vicini in questi giorni, attraverso una lettera al settimanale “il Ticino” che pubblichiamo anche sul nostro sito.

 

 

 

Carissimi Lettori de “il Ticino”,
innanzitutto grazie al direttore e alla sua famiglia che quotidianamente mi tenevano vicino a voi e a tanti. Sono stati “battuti” solo dal Vescovo Corrado, insieme ai confratelli e a tantissimi messaggi di solidarietà e affetto.
Come sapete grazie a una mia parrocchiana, la dott.sa Laera, ho fatto il tampone presso il pronto soccorso di Voghera, dove pensavo di disturbare di meno ma mi hanno revisionato e verificato diagnosticandomi il coronavirus e la polmonite.
Il dott. Aniasi ha così contattato il Policlinico San Matteo di Pavia dove tanti amici professionisti (Scotti, Pagani, Brunetti, Siciliani, Bianchi e Bottazzi) mi hanno preso a cuore per scongiurare un peggioramento.
Mi hanno messo nella stessa stanza di don Luigi Bosotti, lasciandomi meditare sul mistero della vita e della morte. Sono stato curato da tutto il personale con grande professionalità. Ho le braccia piene di lividi, ma per la prossima Settimana Santa penso che offrirò ancora qualcosa. Con i disegni, le preghiere e i messaggi, ai quali non sono riuscito a rispondere a tutti, sono arrivato alla prima settimana in Policlinico presso le Malattie Infettive. Ho una gran voglia di vedere i miei parrocchiani, i miei volontari e confratelli e abbracciare i miei bambini ai quali prometto di ritornare in forma. Mi piacerebbe godere un po’ delle fantasie operative di don Filippo, ma devo aspettare che la polmonite vada via. Sono in debito di ossigeno, e all’ultimo tampone sono risultato negativo. Merito di chi mi ha curato ma anche dal molto affetto che ha supplito la mia voglia di scappare a casa. Quando tornerò nessuno si lamenti delle omelie lunghe, delle mie tante idee per servire i poveri, del Piccolo Chiostro o del Dormitorio perché ero quasi morto e sono tornato in vita. Voglio fare qualcosa per ricordare don Luigi e aiutare i poveri perché mi sono sentito povero e bisognoso di tutto anch’io in questi giorni.

Ringrazio di cuore la caposala Iolini e suor Maddalena. E il mio grazie va, naturalmente, anche a mia madre, a mio fratello e mia sorella, ai miei nipoti Igor, Serena e Sofia che hanno retto l’urto di tutte le richieste di notizie sulla mia salute.

Con grande affetto a tutti vi ho ricordato personalmente a Dio.

 

 

Don Franco Tassone