Coronavirus: una delegazione cinese di medici di Whuan in visita al San Matteo

E' stata illustrata l'attività svolta al Policlinico di Pavia per curare i pazienti

 Nella giornata odierna, venerdì 20 marzo, la delegazione cinese, composta da sei medici e guidata dal capodelegazione Lu Ming e dal rappresentante della componente professionale Yang Huichuan, ha visitato la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia ed incontrato i vertici ed i componenti l`unità di crisi. È stato un momento importante di condivisione dell`esperienza dei medici cinesi e l`occasione per avere indicazioni sulle terapie farmacologiche e sulle modalità di contenimento della infezione da coronavirus. Alla delegazione, proveniente da Whuan è stata illustrata l`attività di questo ultimo mese e di come l`ospedale si sia costantemente modificato per essere sempre pronto alla presa in carico di nuovi pazienti affetti da Covid. Nella notte tra il 20 e il 21 febbraio 2020, l`Unità di Virologia Molecolare del Policlinico ha co-diagnosticato il primo caso di infezione autoctona in Lombardia (e in Italia) da SARS-CoV2. Ad oggi, il San Matteo, in qualità di centro di riferimento regionale, ha analizzato più di 14.000 tamponi nasofaringei contribuendo per circa il 30% alla definizione dell’epidemia di CoVID in Lombardia.

Il 21 febbraio alle 16.45 il primo paziente affetto da Covid19 è stato ricoverato nel reparto di Malattie Infettive – dichiara Raffaele Bruno, direttore di Malattie Infettive -. Dopo 27 giorni di questa esperienza abbiamo cambiato non solo la nostra prospettiva di medici ma anche il nostro stile di vita. Stiamo affrontando un nemico invisibile che si diffonde più velocemente di quanto potevamo immaginare. La nostra curva di apprendimento per curare i pazienti sta crescendo insieme all’epidemia. Abbiamo un numero di pazienti tre volte superiore rispetto ai pazienti che curiamo di solito nel nostro reparto e la nostra sfida è ora quella di migliorare la loro possibilità di sopravvivere”.

Il Pronto Soccorso si è riorganizzato creando un “Pronto Soccorso – Infettivi” nella palazzina delle Malattie Infettive fisicamente separata dal Pronto Soccorso Generale – guidato da Stefano Perlini, Direttore dell’UOC Pronto Soccorso -. Il “Pronto Soccorso – Infettivi” ha ad oggi valutato 632 pazienti con sospetta infezione da SARS-CoV-2. In “Pronto Soccorso – Infettivi” sono stati definiti protocolli di triage e di valutazione che includono: visita, pannello di esami ematochimici COVID-19, emogasanalisi, radiografia del torace, ecografia toracica ed elettrocardiogramma. Questi esami, ed in particolare l’ecografia toracica, ci permettono di inquadrare la polmonite e di impostare il trattamento non appena arriva la conferma della positività del tampone. Il padiglione delle Malattie Infettive è stato interamente destinato a Palazzina COVID e anche altri reparti di degenza si sono attivati come la Pneumologia e la Medicina Interna, in pochi giorni, sono stati trasformati attivamente in reparti “COVID” al fine di gestire i pazienti provenienti dal primo focolaio dell’area di Codogno. Anche la Pediatria si è attivata anche se, secondo gli attuali dati epidemiologici il tasso di infezione Covid19 per i nostri bambini il rischio è basso. Anche il sistema dell’emergenza territoriale, in capo ad AREU – Azienda Regionale Emergenza Urgenza – ha adattato il modello di risposta all’imponente numero di richieste sia di soccorso che di informazioni in merito alla nuova infezione, potenziando le Centrali Uniche di Risposta 112 e attivando nuove centrali dedicate.

La delegazione cinese ha espresso un plauso all’attività organizzativo-clinica, assistenziale e di ricerca messe in atto al Policlinico San Matteo di Pavia in solo 4 settimane dalla presentazione del primo caso (20.02.2020). Hanno, inoltre, espresso considerazioni positive sui provvedimenti di restrizione della circolazione degli individui , prima messe in atto in Lombardia e poi estesa a tutto il territorio nazionale, ma sottolineano che nei loro sette giorni di permanenza in Italia hanno invece constatato che ancora molti/troppi individui circolano per le strade delle nostre città o sui mezzi pubblici, vanificando di fatto l’unico vero strumento di prevenzione nella lotta alla diffusione del virus soprattutto tra gli individui asintomatici.